Metabolismo intermedio
Il termine metabolismo indica tutti i processi chimici che avvengono nell’organismo e comprende sia il catabolismo sia l’anabolismo.
• Un processo catabolico è una reazione chimica nella quale una sostanza complessa viene scissa in sostanze più semplici ed è associata alla liberazione di energia.
• Un processo anabolico è una reazione chimica nella quale viene fabbricata una sostanza complessa a partire da sostanze più semplici ed è associata a consumo di energia, quella stessa energia fornita dai processi catabolici.
Il metabolismo “Intermedio” è la fonte di tutta l’energia per i vari organi, apparati, sistemi e consiste in un processo chiamato respirazione cellulare che avviene in ogni cellula, a monte di tale processo gli alimenti complessi vengono degradati in sostanze sempre più semplici affinché possano essere ossidati (bruciati) all’interno delle singole cellule.
Già negli anni 50-60 i alcuni biochimici avevano compreso come i singoli componenti alimentari subissero tutta una serie di complicate trasformazioni chimiche (ossidazioni) per essere convertiti in energia all’ interno delle singole cellule del nostro organismo.
Questi fenomeni ossidativi avvengono grazie all’azione di sistemi enzimatici complessi, il principale è il ciclo di Krebs, che scinde sostanze complesse come i carboidrati, le proteine e i grassi, in composti più semplici (aminoacidi, zuccheri, acidi grassi) da cui poi viene tratta l’energia per tutte le varie funzioni organiche. Questi sistemi sono influenzabili dal tipo di cibo ingerito, dalla quantità delle varie secrezioni ormonali e soprattutto dalla tendenza individuale variabile e specifica per ogni individuo a utilizzare maggiormente alcune sostanze piuttosto che altre, cioè dal proprio Metabolismo Intermedio.
Classi Metaboliche
Tutti, o quasi tutti, dalla nascita hanno in dotazione un tipo di metabolismo neutro che tende fisiologicamente verso il veloce, cioè in grado di assimilare al meglio tutti i diversi costituenti dei cibi e che ci dà la possibilità di crescere in modo sano e senza particolari squilibri, è solo poi con il tempo che questo si altera, virando verso tipi non corretti che ci possono portare vari disturbi fino a vere e proprie patologie.
Il metabolismo intermedio fu “scoperto” e analizzato, tra gli altri dal grande biochimico americano Gorge Watson, uno dei padri della Nutrizione Ortomolecolare, dopo oltre 20 anni di studi (dal 1952 al 1972) e migliaia di casi analizzati egli classificò tre diversi tipi ben distinti di metabolismo intermedio, coniando i seguenti termini:
• IPOSSIDATORE: cioè una persona che non metabolizza bene i grassi, poco le proteine, meglio gli zuccheri;
• IPEROSSIDATORE: cioè una persona che metabolizza troppo velocemente gli zuccheri, poco le proteine, meglio i grassi;
• NORMOSSIDATORE: cioè una persona che non presenta squilibri metabolici particolari, quindi metabolizza bene tutti e tre i componenti alimentari, di solito non presenta particolari problemi e ha un peso equilibrato. Ciascuno di questi tipi “metabolici” ha quindi delle proprie caratteristiche specifiche nel convertire in energia “bruciare” gli alimenti, e per lo specialista, conoscere queste caratteristiche vuol dire sapere quali tendenze a sviluppare malattie presenta la persona da trattare, sapere quali sono gli eventuali sali minerali e vitamine di cui può avere bisogno e soprattutto sapere con precisione quale è il modo più corretto di alimentarsi per trarre il meglio dal cibo quotidiano.
Per quel che riguarda il sovrappeso, in particolare, conoscendo il Metabolismo Intermedio, basterà seguire uno schema finalmente libero dal calcolo delle calorie, cioè che non prevede riduzioni drastiche del cibo ma semplicemente seguire delle sequenze di alimenti nell’arco della giornata ed escludere dei cibi mal utilizzati, dal tipo metabolico da trattare, a favore di quelli meglio metabolizzati.
L’odor test
Il dott. George Watson era professore alla University of Southern California. Le sue ricerche nell'ambito della biochimica iniziarono nel 1950 e giunsero sino alla metà degli anni '80. Le sue ricerche anno permesso di comprendere il ruolo dell'ossidazione biologica nella definizione dell'individualità metabolica, specialmente con riferimento alle condizioni psico-chimiche e ai disordini delle personalità.
Il tasso d'ossidazione, com'egli lo descrive, è la velocità cui i tessuti dell'organismo convertono gli alimenti in energia; in questo complesso processo sono coinvolti la glicolisi, il ciclo di Krebs e la beta ossidazione. Attraverso i suoi test, classificò le persone come ossidatori veloci, lenti o equilibrati.
Gli ossidatori veloci producono un sangue venoso con pH acido e gli ossidatori lenti producono un sangue venoso con pH alcalino. Il dott. Watson, per mezzo dei suoi studi durati decenni, scoprì che le manifestazioni dello squilibrio fisico e psicologico si realizzano quando il pH venoso cambia, allontanandosi, in più o in meno, dal pH sanguigno ottimale di 7,4.
Egli studiò la salute e la nutrizione interpretandoli come un problema specifico del paziente, piuttosto che come un problema specifico della malattia del paziente, ed affermò che quando il metabolismo (interpretato come capacità ossidativa e come valore del pH del plasma venoso) è troppo lontano dall'equilibrio, il paziente è più suscettibile a contrarre malattie.
Nel suo libro, "La nutrizione e la vostra mente", è chiaramente descritta la sua ricerca.
mercoledì 21 settembre 2011